Umberto Boccioni

 Umberto Boccioni

pittore e scultore, nacque a Reggio Calabria da famiglia romagnola. Fu teorico e principale esponente del movimento futurista, autore del primo Manifesto tecnico della pittura futurista e del Manifesto tecnico della scultura futurista. Tra le opere più celebri, in pittura La città che sale del 1910, ed in scultura Forme uniche nella continuità dello spazio del 1913 (esposta al Metropolitan Museum di New York), una delle sculture più famose del '900, che compare anche nelle tasche di 300 milioni di europei sulla faccia della moneta da 20 Eurocent.
La scultura Forme uniche della continuità nello spazio del reggino Umberto Boccioni è impressa sulla moneta italiana da 20 centesimi di euro...

Forme uniche della continuità nello spazio è una celebre scultura futurista realizzata dall’artista italiano Umberto Boccioni. Tale opera fu scolpita in bronzo nel 1913 e le sue dimensioni attuali sono di 110 x 89,5 x 40 cm.
(New York, Museum of Modern Art)

L'opera rappresenta un uomo, più precisamente un militare, che marcia.

Se si osserva lateralmente la scultura, si può riconoscere facilmente una figura umana in cammino priva però di alcune parti (ad esempio una gamba o un braccio) e, per così dire, del suo "involucro" esterno. La figura appare così per un verso come uno "scorticato" anatomico (si riconoscono distintamente alcuni muscoli, come i polpacci, e l’articolazione del ginocchio), per un altro come una "macchina", come un ingranaggio in movimento.

L’opera inoltre si sviluppa mediante l’alternarsi di cavità, rilievi, piani e vuoti che generano un frammentato e discontinuo chiaroscuro fatto di frequenti e repentini passaggi dalla luce all'ombra. Osservando la figura da destra, il torso ad esempio pare essere pieno ma se si gira intorno alla statua e la si osserva da sinistra esso si trasforma in una cavità vuota. In tale modo sembra che la figura si modelli a seconda dello spazio circostante ed assume così la funzione per così dire di plasmare le forme.

Anche la linea di contorno si sviluppa come una sequenza di curve ora concave, ora convesse: in tal modo i contorni irregolari non limitano la figura come di consueto ma la dilatano espandendola nello spazio.

L’interno stesso della statua è attraversato da solchi e spigoli che "tagliano" i piani, come se le figure fossero più di una e si sovrapponessero di continuo.

Se vista lateralmente, la statua dà l’impressione di un movimento avanzante che si proietta energicamente in avanti. Tuttavia se la si guarda frontalmente o a tre quarti si può notare una torsione o avvitamento delle forme nello spazio: più di una linea infatti si avvolge attorno alla figura in un moto a spirale, coinvolgendo i diversi piani in una rotazione che suggerisce un’ulteriore espansione delle forme.

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